Teramo un'altra stecca in casa con il Rieti (1-1). Squadra timorosa e senza 'impeto'. Al Bonolis arrivano i fischi

TERAMO – Forse il Teramo migliore lo si è visto nei tre minuti finali della partita pareggiata, ancora una volta in maniera maldestra, contro il Rieti. E’ stato soltanto dopo aver subito il gol del pari su una punizione dove la barriera si è colpevolmente aperta, a 4 minuti dalla fine, che i biancorossi hanno stretto d’assedio l’avversario, mediocre, nella sua area di rigore, alla ricerca disperata di un gol della vittoria, che continua a mancare come continua a mancare il gioco. Al Bonolis finisce come contro la Viterbese o, anzi peggio, come è finita a Vibo Valentia contro il Rende, dove il Teramo, dopo aver dominato il campo, era riuscito a farsi praticamente da solo il gol del pareggio avversario. Stavolta però il Rieti, a differenza del Rende, nella ripresa, dopo aver incassato il gol di Cianci subito dopo il riposo, ha tenuto il campo meglio dei calabresi e ha messo paura alla squadra di Tedino, ancora una volta remissiva e timida. E’ purtroppo questa la foto del Teramo in questo momento, come l’ha definita il suo allenatore nel dopo gara, "non una squadra da considerare tra le grandi del girone", anzi. Dopo la figuraccia di Monopoli, dopo il confronto con il presidente a inizio settimana, le dichiarazioni e le intenzioni di rivalsa, che mettevano il Rieti nel ruolo di vittima sacrificale sulla strada della ripartenza, ecco la prova che non avresti voluto (ri)vedere. Una squadra senza mordente, evanescente, che spera di affidarsi agli episodi e che dopo aver segnato, si abbassa inspiegabilmente per lasciare spazio e palla all’avversario.
In tutto l’arco della partita le occasioni le abbiamo contate sulle dita di una mano sola. Il primo vero tiro in porta è stato il gol segnato da Cianci al 48′, che ha sfruttato l’iniziativa di Mungo (forse l’unico vero lottatore in mezzo al campo), toccando in rete l’interessante traversone. Poi la conclusione di Magnaghi, al 56′, ancora su una gran palla di Mungo, ribattuta in angolo. E, al 74′ il palo di Bombagi da fuori area. Poi la frittata sulla palla inattiva, con la barriera che lascia passare il rasoterra di Marcheggiani indirizzata sul palo basso alla sinistra dell’incolpevole Tomei. Il Rieti dopo averci provato in almeno due occasioni (al 67′ il velenoso tocco di De Paoli che approfitta del pasticcio Tomei-Cristini, finito di un soffio a lato e all’83’ con un rigore reclamato per un presunto mani in area di Arrrigoni), torna a casa con un insperato punto, dpo aver sofferto nei tre minuti finali con l’arrembaggio del Teramo e una serie di conclusioni ravvicinate ribattute nell’area piccola. Il post gara è caratterizzato da una selva di fischi e la contestazione nei confronti dell’allenatore di uno sparuto gruppo di tifosi all’esterno dello spogliatoio. Tempo per riflettere ce n’è poco: mercoledì, alle 14:30, al Bonolis arriva la Sicula Leonzio per il recupero della seconda giornata di campionato.